mercoledì 31 agosto 2011

Altheo " design del XX Secolo" : Carlo Mollino

Carlo Mollino


Figlio di Eugenio Mollino, illustre architetto e ingegnere torinese, Carlo Mollino studiò ingegneria e storia dell'arte e poi si iscrisse alla Facoltà di architettura dell'Università di Torino, dove si laureò nel 1931. In seguito lavorò nello studio del padre e nel 1933 vinse il premio nel concorso per la sede della Federazione Agricoltori a Cuneo. Quell'anno progetto gli interni della sua abitazione, casa Miller, dove allestì uno studio fotografico per i suoi nudi erotici femminili. Nel 1937 progettò la Società Ippica di Torino, purtroppo demolita nel 1960, ritenuta il suo capolavoro architettonico.
Per i suoi interni Mollino disegnò anche i mobili, molto spesso biomorfi.
Il suo approccio altamente espressivo al design, ispirato al Futurismo e al surrealismo, fu definito "Barocco torinese" e interpretato come l'antitesi del Razionalismo affermatosi a Milano.
Tra il 1952 e il 1968 Mollino tenne anche un corso di storia dell'architettura alla Facoltà di architettura di Torino. Fu un designer stimato di auto da corsa: la sua Osca 1100 vinse la 24 ore di Le Man nel 1954.
Le esuberanti forme tipiche del Biomorfismo introdotto da Mollino ebbero una potente influenza sullo styling dell'Italia postbellica.




Altheo "Design del XX secolo": Cini Mariani Boeri
Altheo "Design del XX secolo": Sergio Asti.
Altheo "Design del XX secolo": Angelo Mangiarotti.
Altheo "Design del XX secolo": Stefano Giovannoni.
Altheo "Design del XX secolo": Alessandro Mendini.
Altheo "Design del XX secolo": Gae Aulenti.
Altheo "Design del XX secolo": Bruno Munari.
Altheo "Design del XX secolo": Paul Theodore Frankl
Altheo "Design del XX secolo": Eero Aarnio.
Altheo "design del XX secolo": Marcello Nizzoli.

Altheo "incontri di viaggio". Barbara Stretti

Incontri di viaggio. Barbara Stretti, l'artista chic.



Otto anni in Polinesia è il primo elemento che ti colpisce di Barbara. Lo cita sempre.
Basta comunicare una mezzoretta e ti accorgi immediatamente che la scienza e la tecnologia si fermano un istante per far spazio al pensiero, alla spiritualità, al buon senso.
Rallentare un attimo.
I suoi quadri li puoi vedere nei posti "giusti" perchè lei è sempre nei posti "giusti".
La sua camminata da modella e il suo portamento elogia e perfeziona un accostamento ideale anche in questo porticciolo un po' rincoglionito del Tigullio. Non passa innosservata ed io me la tiro...moderatamente ma me la tiro.
Portofino è solo una cornice ai suoi dipinti, dove traspare la luce in tutte le sue forme. Un cavallo bianco, una foglia, un mondo, un volo di farfalla. Tanta luce, la sua luce.
E' una persona solare ma non te lo rinfaccia, tutto è possibile ma deve avere uno stile, un perchè.
I suoi colori sono forti ma non ti violentano, ti abbracciano delicatamente in un viaggio incredibile senza formalismi, senza dogane e le sue opere vengono descritte nei minimi particolari senza frasi fatte.
Ascolti, osservi, ascolti, osservi, tutto con un ritmo tra il rock più duro e la new age più pallosa ma il tutto è raccontato in modo perfetto, preciso, chic.
Barbara è incredibile, la puoi incontrare dopo una settimana nel deserto che parla con i fennek, elegante, pulita, precisa, sempre in ordine, sempre presente, sempre attenta, sempre... .
Il pensiero non va oltre la dialettica...appunto.
Magari fra trent'anni ripasserò da queste parti o in una qualsiasi passeggiata al mare e non avrò difficoltà a riconoscerla. Elegante, raffinata, precisa. Perchè sarà, come è ora, un grande esempio di scelte di vita tra il cuore e l'istinto.
Un grande omaggio alla femminilità.

Gianluca




(Lo "speciale" completo e il servizio fotografico di Barbara Stretti sul N.2 di Altheo Magazine).
L'intervista di Barbara Stretti sul 2vol. di "Fortunatamente Italiani".
Si ringrazia Claudio Ciardi.




domenica 28 agosto 2011

Altheo "design del XX secolo" : Cini Mariani Boeri



Mariani Cini Boeri studiò architettura al Politecnico di Milano laureandosi nel 1951. Dal 1952 al 1963 lavorò nello studio del designer Marco Zanuso, prima di aprirne uno suo. Dalla metà degli anni '60 progettò mobili petr la fabbrica italiana Arflex, fra cui la poltrona Bobo in schiuma di poliuretano (1967) e il divano a sezioni Serpentone (1971), in schiume poliuretaniche, che si poteva estendere indefinitamente con l'aggiunta di altre sezioni. Nel 1966 cominciò a sperimentare con la plastica e realizzò valigie in ABS stampato a iniezione per Franzi. I tavoli Lunario, progettati per Gavina nel 1970, furono poi prodotti da Knoll. Dal 1972 al 1983 progettò anche sale da esposizione per Knoll e nel 1976 l'azienda mise sul mercato le sue sedie Brigadier. Nel 1979 ricevette il premio Compasso d'Oro per le sedie e i letti Stips (1972) dalla copertura trapuntata che furono progettati insieme a Laura Griziotti. Dal 1980 al 1983 Boeri insegnò al Politecnico di Milano e all'Università della California di Berkery. Nel 1983 le fu commissionato il design di case prefabbricate dalla Misawa Company di Tokyo. Nel 1987 con Tomu Katayanagi progettò la sedia di vetro Ghost per Fiam. Realizzò anche design di luci per Artemide, Arteluce, Stilnovo e Venini.


Altheo "Design del XX secolo": Carlo Mollino.
Altheo "Design del XX secolo": Sergio Asti.
Altheo "Design del XX secolo": Angelo Mangiarotti.
Altheo "Design del XX secolo": Stefano Giovannoni.
Altheo "Design del XX secolo": Alessandro Mendini.
Altheo "Design del XX secolo": Gae Aulenti.
Altheo "Design del XX secolo": Bruno Munari.
Altheo "Design del XX secolo": Paul Theodore Frankl
Altheo "Design del XX secolo": Eero Aarnio.
Altheo "design del XX secolo": Marcello Nizzoli.

giovedì 25 agosto 2011

Altheo: "letture in viaggio". agosto 2011

Leggo difficilmente romanzi, prediligo storie realmente accadute, amo la storia contemporanea raccontata dalle 2 sponde, quella dei buoni e dei cattivi. In viaggio leggo dove capita, in treno, in funivia, su una panchina, sotto un ombrellone che non è mai il mio, in spiaggia o in montagna, al nord come al sud.



Nel mese di agosto ho letto 5 libri, pochini ma intensi.
"Questo tempo è gravido di avvenimenti...non lo sprecate. Quando ci libereremo dalla superstizione, dai pregiudizi, quando trionferà la verità, il diritto, la ragione, la virtù se non adesso? Quando risorgerà l'amor della patria? Quando? Sarà morto per sempre? Non ci sarà speranza? Io parlo a voi... Ora è il tempo...O in questa generazione che nasce, o mai. Abbiatela per sacra, destatela a grandi cose, mostratele il suo destino, animatela."
Queste frasi Leopardiane dell'educare la gioventù italiana sono da introduzione al primo libro che ho letteralmente divorato in un andata con il Freccia Bianca da Milano a Udine. "Cosa tiene accese le stelle" di Mario Calabresi. Libro ispiratore di un famoso artista Italiano della musica, che man nella mano gli sussurra: Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò. Non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò.... Cavolo! tutti possono crescere. Insomma, storie di Italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro.
Mario Calabresi non è solo il Direttore de la Stampa di Torino ma anche il figlio del "famoso"...purtroppo commissario. Non poteva mancare il suo secondo libro: Spingendo la notte più in là. ( storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo).




Quando 2 colpi di pistola uccisero, nel maggio del 1972, il commissario Calabresi, vennero profondamente mutati gli eventi pubblici ma anche e soprattutto quelli privati di una donna, che si ritrovò sola a crescere tre figli piccoli, e di questi tre bambini, orfani di un padre che non hanno fatto in tempo a conoscere. Un evento devastante, una voragine in cui si può sprofondare per sempre. O da cui invece si può ripartire raccogliendo le poche cose che restano, ricostruendo la propria memoria e la propria identità, ritrovando la voglia di vivere.
Spingendo la notte più in là.
La storia di una famiglia italiana ferita dal terrorismo. Una storia fatta di profondo dolore, ma anche di inattesa e spensierata allegria, in cui la voglia di vivere e l'amore per gli altri sono spesso riusciti a vincere l'odio e le divisioni che ancora oggi colpiscono il nostro paese.
Una vicenda privata che appartiene a tutti noi.




"Forse il più straordinario, il più onesto, il più accurato e infine anche il più commovente libro tra i tanti che sono stati scritti sull'avventura dell'uomo nello spazio". E' il commento autorevole del "New Yorker" all'edizione americana di: Se il sole muore di Oriana Fallaci che è la mia scelta per ferragosto, fuochi compresi.
La scrittrice-giornalista trascorre lunghi periodi in America, tra gli astronauti e i ricercatori di Cape Kennedy. Li osserva, li esamina, li interroga. Ne risulta il diario di una donna che vive i suoi tempi affrontando con curiosità ed entusiasmo le scoperte della scienza e della tecnologia, ma che guarda all'impresa spaziale con timore e molti dubbi.




Mi poteva mancare un libro sul caso Battisti? certo che no!.Per avere le idee molto chiare mi sono affidato allo scrittore Giuliano Turone. Mi aveva già convinto qualche tempo fa con." Il caffè di Sindona. Un finanziere d'avventura tra politica, Vaticano e mafia.," edito da Garzanti nel 2009. Non mi ha "tradito" neanche questa volta. Da decenni ormai il caso Battisti ritorna regolarmente sulle prime pagine dei giornali e suscita accesi dibattiti. Lo scrittore che per molti anni ha svolto l'attività di giudice istruttore impegnandosi in inchieste di criminalità mafiosa, economica ed eversiva mi ha decisamente schiarito le idee in modo semplice ma intenso...insomma sono sceso la fermata dopo.
Di questo caso comunque sono significative le parole del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al "Corriere della Sera" l'8 gennaio del 2011: " E' mancato qualcosa alla nostra cultura e alla nostra politica per trasmettere, e far capire davvero, il senso di ciò che accadde in quegli anni tormentosi del terrorismo. Non siamo riusciti a far comprendere anche a Paesi amici vicini e lontani che cosa hanno significato".





A questo punto vorrei concludere con la lettura di un libro più leggero. Niente affatto: Mario Moretti. Brigate Rosse. Mario Moretti è stato l'anima delle Brigate Rosse, il principale artefice del sequestro Moro, l'uomo che nei 55 giorni di prigionia è stato più vicino di tutti allo statista, colui che gli ha sparato. In carcere dal 1981, nell'estate del 1993 incontra per sei giorni Carla Mosca e Rossana Rossanda e risponde alle loro domande. Il risultato è un eccezionale libro-intervista che ripercorre la storia delle BR, dalla fabbrica alla clandestinità, la scelta della lotta armata, le prime colonna, la lotta contro lo Stato, il sequestro Moro, la fine. Un documento straordinario in cui Moretti riflette per la prima volta sul senso dell'esperienza terroristica, sul suo costo, sulla possibilità di scegliere un'altra strada per realizzare i sogni di un intera generazione.


A parte un saltino sulla luna le mie letture in questo mese mi hanno trasportato in anni (settanta) colorati e grigi. Anni terribili ma unici. Gli anni dei miei vent'anni.
Ma c'è una strada intelligente civile e dignitosa per arrivare a chiudere i conti con gli anni di piombo, nel pieno rispetto della sensibilità delle vittime e nell'interesse di tutti? Si c'è.
Il silenzio. Il silenzio più delle parole per il rispetto delle famiglie e per chi non ha smesso di soffrire.


Altheo

Altheo "tribute" : Tim Hetherington e Chris Hondros

L'addio ai due reporter scomparsi in Libia che ci hanno portato oltre la linea del fuoco con il loro sguardo.


Tim era di Liverpool ma viveva a Manhattan, Chris di New York, figlio di immigrati tedeschi e greci rifugiati in America dopo la I Guerra mondiale. Tim era nato d'inverno, a dicembre, Chris pure ma a marzo, a una settimana dalla primavera. Tim sembrava un attore. Chris aveva sguardo intenso e barba incolta. Tim ha studiato fotogiornalismo a Cardiff ed è cresciuto con i video di Bill Vola e film sperimentali di Chris Marker. Chris si è laureato in comunicazione visiva, amava gli scrittori inglesi e la campagna della North Carolina. Tim era membro dell'agenzia Panos, ha pubblicato libri, realizzato film e vinto il World Press Photo 2007. Chris era della Getty images, candidato al Pultzer, si è aggiudicato il premio Capa. Tim e Chris sono partiti insieme per la Libia ed entrambi sono stati uccisi da un colpo di mortaio a Misurata. Tim è morto quasi subito, Chris poche ore dopo in ospedale.