martedì 15 novembre 2011

Altheo: "letture in viaggio". ottobre 2011

Altheo "letture di viaggio": ottobre 2011.

L'ho visto la prima volta e continuava a ripetere al telefono: bacio, bacio bacio, bacio, in Marrakech Express di Gabriele Salvatores.
Ha vinto un Oscar sposando Vassilissa in Mediterraneo, sempre diretto dal regista milanese.
L'ho seguito in un reportage mozzafiato per il Sudan.
E poi eccolo in libreria, Giuseppe Cederna in "Piano americano".



"Il cinema mi fa schifo. Ma come fai a fare l'attore? Che vita è?" "Una bella vita, Fausto. Pensaci. Sei libero di esprimerti usando la tua voce, il tuo corpo, le tue emozioni. Puoi commuovere e divertire. Puoi dar voce agli sconfitti. Lottare contro le ingiustizie.
E ridere di te stesso. Cosa vuoi di più?" Nel cinema si parla di "piano americano" quando la figura dell'attore è inquadrata dalle ginocchia in su. Dentro l'inquadratura di questo libro c'è Giuseppe Cederna, la sua avventura americana.
Un'avventura che fa da filo rosso a un vero e proprio viaggio nel lavoro e nella psicologia dell'attore.
Tutto comincia quando Rob Marshall, il regista di Chicago, vuole Cederna per la parte del contabile Fausto in Nine, un musical ispirato a 8 1/2.
È una grande produzione e, al contempo, ha a che fare con quel Federico Fellini che tanti anni prima aveva voluto incontrare il giovanissimo Cederna e lo aveva studiato, esplorato, incantato.
E ora ecco, dopo tanta esperienza sul palcoscenico e sul set, Giuseppe entra in una storia che ha a che fare con il Maestro , e il Maestro, oniricamente, approva con le tre dita aperte e il braccio teso alla Mandrake.
In questa avventura che, non meno oniricamente, è sfida e illusione passa l'anima inquieta e leggera di Giuseppe Cederna, la sua memoria del cinema italiano, la magia degli incontri stellari, il tempo infinito delle attese, i voli e le soste, le case e gli alberghi, l'ansia dei provini, i set dei serial tv, il killer e il contabile, il fantasma di Mastroianni e il suo misterioso asanisimasa.
Quanta anima deve avere un attore quando si accendono le luci sui suoi gesti? E che cos'è un attore quando non lavora? C'è o semplicemente non c'è più? La risposta è, una volta ancora, dentro la vita. Dentro la vita come viaggio.


Video: l'intervista all'autore.




Per i trasferimenti in treno per Bologna e Firenze mi sono affidato al Paz. Si, certo un fumetto.
Gli ultimi giorni di Pompeo di Andrea Pazienza.




Gli ultimi giorni di Pompeo è il libro della maturità artistica di Andrea Pazienza e, per una singolare e crudele coincidenza tra vita e opera d’arte, il suo testamento letterario.
È il racconto, che Pazienza stesso ha definito “visceri sul tavolo”, attraverso l’alter ego Pompeo, del rapporto con l’eroina, oscuro demone interiore dell’autore e di un’intera generazione.
Ma la grandezza di questa opera non è solo nella sfrontatezza con cui testimonia in presa diretta, con un andamento diaristico, la discesa agli inferi dell’autore, quanto nella struggente dolcezza con cui ci fa partecipi della sua fragilità, nel suo saper tornare indietro da quell’inferno con qualcosa di prezioso, per raccontarci i segreti più reconditi dell’animo umano.
In queste pagine, disegnate su fogli sparsi e quaderni a quadretti, il tratto si fa essenziale, scarno, il segno compatto e unitario.

La capacità artistica di Pazienza, la sua straordinaria mano che gli permetteva di disegnare qualsiasi cosa con una velocità sorprendente, viene messa al servizio di una narrazione rigorosa. Di una storia coinvolgente come poche altre, raccontata con una lingua lirica, infarcita di simbolismi, da poema moderno.
Tutti elementi che fanno di Pompeo un’opera senza tempo.

Altheo "tribute": Andrea Pazienza.





E' un libro toccante e prezioso "Oltre il respiro"  il ricordo che Rosaria Troisi, insieme a Lilly Ippoliti, ha affidato a Iacobelli per omaggiare il fratello Massimo, scomparso più di 17 anni fa (era il 4 giugno 1994, ma a volte sembra ieri) e che oggi avrebbe 58 anni.  Un artista ancora nel cuore di tutti i suoi fan, ma di cui troppo poco finora si è scritto.
"Massimo non c'è più, ma il suo ricordo a distanza di 17 anni continua a camminare su gambe proprie, e sono gambe veloci e forti,, scrive Rosaria. Dopo tanto tempo, la scelta di "abbattere il pudore" con cui aveva serbato la sua memoria è arrivata dopo essersi chiesta: "Chi terrà il filo quando non saprò più raccontare o quando me ne sarò andata?.
Dall'infanzia nella loro casa a San Giorgio a Cremano ai primi passi della sua carriera d'attore, fino al grande successo internazionale de "Il Postino" e alla sua prematura scomparsa, a causa di un problema cardiaco che lo seguiva da sempre, senza però mai minarne lo spirito.
L'oggetto libro è poi decisamente accattivante: grandi dimensioni, belle foto (dai film ma non solo), curiosità. A impreziosire il tutto una raccolta di dieci splendide tavole realizzate dal disegnatore Rancho, riunite dal titolo "Massimo secondo me".




Aung San Suu Kyi, leader del movimento democratico in Birmania, è un paradosso vivente. È stata eletta democraticamente, nel 1991, eppure le è stato impedito di governare.
Non ha commesso alcun reato, eppure ha trascorso la maggior parte degli ultimi vent’anni reclusa nella sua casa, agli arresti domiciliari, per disposizione della giunta militare che governa il suo Paese.
Le è impossibile uscire dalla Birmania, eppure tutto il mondo ormai ha imparato a riconoscere, sui giornali e in tv, il suo profilo minuto e il suo messaggio di pace.
Potrebbe maledire chi l’ha condannata alla reclusione, invece dice “Non ho mai imparato a odiare i miei carcerieri” e predica, coerentemente alla filosofia buddista, la non violenza e la compassione.
La mia Birmania, è il risultato di una serie di conversazioni con Alan Clements, giornalista e scrittore americano vissuto per anni in Birmania.
L’incontro tra Clements e Aung San Suu Kyi avviene nel 1996: cinque anni prima la donna aveva ricevuto il premio Nobel per la pace. Il libro viene poi pubblicato in inglese e tradotto in dodici lingue, ma non arriva in Italia.
Oggi “La mia Birmania” torna nelle librerie di tutto il mondo in una nuova edizione, e per la prima volta viene tradotto in italiano: lo pubblica la casa editrice Corbaccio nella collana Dalla parte delle donne.
Nella nuova prefazione Clements parla dei tumulti avvenuti l’anno scorso contro il regime nella capitale Rangoon e in altre regioni.
Una protesta nonviolenta, guidata dai monaci: restano nella memoria le immagini delle persone con la testa rasata, le tuniche arancioni e le mani giunte, attaccati dai soldati in assetto da guerra.
Il libro racchiude al suo interno una sezione di fotografie dell’autrice e delle manifestazioni per la democrazia organizzate dagli studenti birmani tra la fine degli anni Ottanta e oggi.
Ala fine del volume c’è una “Cronologia essenziale della Birmania” aggiornata fino al giugno 2008.